Non basta aver ottenuto l’accesso all’incentivo per continuare a usufruire dei benefici dell’agevolazione 4.0 ma, per tenersi al riparo da eventuali contestazioni, occorre mantenere inalterati e documentati attraverso una adeguata e sistematica reportistica i requisiti obbligatori richiesti per tutto il periodo di godimento dei questi.
A puntualizzarlo sono diversi documenti diffusi dall’Agenzia delle Entrate, in cui viene comunicato che dovranno essere rispettate le cinque caratteristiche tecnologiche obbligatorie più due su tre a scelta, le cosiddette “5+2/3”, facendo riferimento alle singole normative di riferimento per definire la durata obbligatoria del mantenimento dei requisiti.
Industria 4.0, quali le caratteristiche?
Tra le caratteristiche obbligatorie previste per il mantenimento dei benefici, quelle che necessitano di essere certificate tramite perizia o dichiarazione da parte del legale rappresentante dell’azienda, quindi:
- Controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller).
- Connessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program.
- Integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo.
- Interfaccia tra uomo e macchina semplice e intuitiva.
- Rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.
Oltre ai tratti obbligatori, le aziende devono essere in possesso di almeno due tra le seguenti tre caratteristiche:
- Sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto.
- Monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo.
- Caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo.
Dalla legge di Bilancio 2021 emerge anche l’obbligo del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro – a prescindere dal settore – e il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dei dipendenti, che potrà essere provato con il DURC – Documento unico di Regolarità Contributiva – in corso di validità.
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