È stata rifinanziata con la Legge di Bilancio 2021 la misura che incentiva le aziende a investire nell’acquisto di nuovi macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali, hardware e software e tecnologie digitali
È stata rifinanziata la nuova Sabatini, la misura che incentiva le aziende all’acquisto di nuovi macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali, hardware e software, tecnologie digitali: stanziati 370 milioni di euro. Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione si trovano in Italia, effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2022, ovvero fino al 30 giugno 2023. Ottengono il bonus le aziende che rispettano le norme sulla sicurezza nei posti di lavoro e siano in regola con i versamenti contributivi e previdenziali.
Sono ammessi all’incentivo tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, mentre sono escluse le attività finanziarie e assicurative e quelle connesse all’esportazione. Bisogna prestare particolare attenzione a ciò che la Nuova Sabatini finanzia.
Cosa finanzia la Nuova Sabatini?
“I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali e altri beni ovvero spese classificabili nell’attivo dello stato patrimoniale alle voci B.II.2, B.II.3 e B.II.4 dell’articolo 2424 del codice civile – spiegano nel dettaglio dal Ministero per lo Sviluppo economico – nonché a software e tecnologie digitali. Non sono in ogni caso ammissibili le spese relative a terreni e fabbricati, relative a beni usati o rigenerati, nonché riferibili a immobilizzazioni in corso e acconti”.
L’incentivo consiste nella concessione da parte delle banche o di intermediari finanziari di un finanziamento per sostenere gli investimenti e di un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico rapportato agli interessi sui finanziamenti. “L’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario (o leasing) – spiegano ancora dal Mise -. Il finanziamento deve essere: di durata non superiore a 5 anni; di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro; interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili”.
Per quanto riguarda il contributo del Mise “è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al: 2,75% per gli investimenti ordinari; 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie della cosiddetta Industria 4.0)”.
Come previsto dall’articolo 1, comma 95, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, l’incentivo viene erogato dal Ministero alle Piccole Medie Imprese beneficiarie in un’unica soluzione, indipendentemente dall’importo del finanziamento deliberato. L’erogazione in una tranche unica si applica a tutte le domande presentate a decorrere dal 1° gennaio 2021. Maggiori indicazioni e chiarimenti sulle modalità applicative della nuova normativa sono riportate nella circolare direttoriale n. 434 del 10 febbraio 2021.