Con il nuovo anno viene confermata la misura Beni Strumentali, conosciuta anche come Nuova Sabatini, messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, per sostenere le PMI nell’acquisto o nell’acquisizione in leasing di macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali a uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali.
Diverse le novità che interessano l’edizione del 2023: dagli investimenti green alle proroghe, la Nuova Sabatini nel dettaglio.
La misura è indirizzata alle PMI appartenenti a tutti i settori produttivi, compresi agricoltura e pesca, mentre sono escluse quelle che si occupano di attività finanziarie e assicurative.
Al momento della presentazione della domanda, le imprese interessate devono essere regolarmente costituite e iscritte al proprio registro di riferimento, è obbligatorio che non siano in liquidazione volontaria, coinvolte in procedure con questa finalità o in condizioni da risultare attività in difficoltà. Sono escluse le PMI che non hanno rimborsato o hanno depositato in un conto bloccato, gli aiuti ritenuti illegali o non in linea dalla Commissione Europea. Tra i requisiti necessari, anche la sede legale o un’unità locale presente in Italia.
I beni finanziabili, quindi macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali a uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali devono essere nuovi e autonomi da un punto di vista funzionale – non sono quindi inclusi nell’agevolazione componenti o parti di macchinari –, devono inoltre essere correlati all’attività svolta dall’impresa che chiede il credito.
Analogie e differenze con gli anni precedenti
Anche per il 2023 l’investimento può essere interamente coperto dal finanziamento bancario e assistito dal “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese”, fino all’80 per cento.
Il contributo erogato deve essere di durata non superiore a cinque anni, interamente utilizzato per coprire gli investimenti concessi e di importo compreso tra 20mila e 4 milioni di euro.
La novità riguarda invece il tasso d’interesse annuo: in relazione alle domande presentate a partire dal 1° gennaio 2023, questo è previsto anche per gli investimenti green nella misura del 3,575 per cento, così come per acquisti in chiave 4.0; rimane invariata la percentuale per gli investimenti ordinari, fissata al 2,75 per cento.
Inoltre, è stato prorogato di sei mesi il termine per completare gli investimenti con contratto di finanziamento stipulato dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023, per un totale di 18 mesi di tempo.
La novità green
Una fetta dell’agevolazione è quindi destinata agli investimenti a basso impatto ambientale da parte delle PMI, quindi per l’acquisto o l’acquisizione in leasing di attrezzature e macchinari nuovi di fabbrica, inseriti in programmi che hanno come obiettivo incrementare l’ecosostenibilità dei processi produttivi e dei prodotti. Per il riconoscimento di questo contributo è necessario presentare la certificazione ambientale di processo o di prodotto.