Negli ultimi mesi i prezzi per il noleggio per un container per la tratta Cina-Europa sono passati da 1.500 a 10mila dollari. Lievitano i costi di acciaio, rame e alluminio
Costi per i trasporti alle stelle, mancanza di materie prime, rincari sui prezzi dei container, rallentamento delle produzioni e delle esportazioni. Il mondo dell’industria, del commercio e di conseguenza tutto il settore della logistica sta vivendo e continuerà a vivere un periodo di difficoltà. La pandemia, infatti, se non ha rallentato il settore della logistica, ha innescato un effetto domino su quelli collegati. I dati diffusi da Achille Fornasini dell’Università di Brescia, che in collaborazione con l’Ufficio Studi di Anima Confindustria sta portando avanti un’attenta analisi dei mercati, parlano chiaro: da dicembre 2020 a maggio 2021 il costo dell’acciaio ha registrato un +60 per cento; l’alluminio da aprile dello scorso anno a maggio 2021 ha segnato un più 80,4 per cento, mentre il rame, da marzo 2020 al maggio scorso ha raggiunto il record di +132 per cento. Tutte materie prime fondamentali per l’industria e per le fabbriche che costruiscono anche carrelli elevatori e macchine da lavoro, che da mesi stanno facendo i conti con un mercato al rialzo. L’aumento, secondo gli esperti di Confindustria, è da ricondurre alla crescita della domanda dopo il lockdown globale che ha visto protagonisti i Paesi più ricchi: in breve tempo si sono accaparrati la maggior parte delle materie prime disponibili, lasciando gli altri quasi a bocca asciutta.
A questo bisogna aggiungere l’aumento del prezzo per i trasporti e per i container. Sempre secondo l’analisi commissionata da Confindustria gli oneri di nolo marittimo da maggio dello scorso anno solo lievitati, raggiungendo un +682 per cento a maggio 2021. “Gli straordinari aumenti dei prezzi delle materie prime e dei noli marittimi stanno causando gravi difficoltà a tutto il comparto della meccanica e al settore manifatturiero in generale – ha denunciato Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria –, occorre un intervento deciso a livello europeo per tutelare le nostre imprese”.
La ricaduta sui prezzi dei prodotti finiti è stata immediata e continuerà a segnare il mercato. “L’incidenza dei prezzi di trasporto sul valore delle merci nel 2020 è aumentato dal 2,9% al 3,1% per le merci esportate e dal 3,9% al 4,3% per quelle importate”, viene evidenziato in uno studio portato avanti da Bankitalia. “La pandemia – spiegano – ha avuto un impatto rilevante sui costi unitari del settore, rimasto pienamente operativo anche nelle fasi di maggiore emergenza sanitaria. Nei trasporti marittimi rincari di entità significativa si sono osservati nel comparto container (in particolare nelle tratte provenienti dalla Cina e dagli altri paesi asiatici), in quello Ro-Ro e nel bulk liquido”. La situazione è molto complicata e una schiarita, almeno per il momento, sembra lontana, basta osservare le quotazioni rilevate a giugno dei noli dei container per la tratta Cina-Europa passati dai 1.500 dollari del 2020 ai quasi 10mila di oggi.