Nato nel 1988 come Consorzio Obbligatorio per le Batterie esauste, nel corso degli anni Cobat ha ampliato il proprio raggio d’azione, diventando una delle realtà più importanti della green economy italiana
Un impegno trentennale nella corretta gestione del fine vita dei beni immessi sul mercato, con una “mission” chiara: rendere le aziende protagoniste dell’economia circolare trasformando i loro prodotti diventati rifiuti in nuove materie prime. Può essere sintetizzata così l’attività che Cobat porta avanti da tre decenni offrendo importanti servizi alle imprese e garantendo la difesa dell’ambiente.
Si tratta in particolare di servizi integrati e personalizzati di raccolta, trattamento e avvio al riciclo di pile e accumulatori esausti, rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), moduli fotovoltaici e pneumatici fuori uso (PFU). La storia di Cobat comincia nel 1988, quando viene istituito come Consorzio Obbligatorio per le Batterie esauste per poi trasformarsi nel 2008, in seguito al decreto legislativo 188/08 che stabilisce la liberalizzazione del mercato, in un Sistema di raccolta e riciclo multifiliera.
Già leader nel settore delle batterie, il Consorzio aderisce nel 2011 al Centro di Coordinamento RAEE aprendosi così al mercato dei rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, e avviando l’attività di gestione di questa tipologia di prodotti a fine vita. La capacità di guardare al futuro e di affrontare con sicurezza nuove sfide porta poi il Consorzio ad avviare la prima filiera italiana per il riciclo dei moduli fotovoltaici, inseriti nella categoria dei RAEE con il decreto legislativo 49/14 attuativo della direttiva 2012/19/UE.
Il 2015 segna una ulteriore, fondamentale, tappa lungo il percorso di Cobat, che viene riconosciuto dal Comitato per la Gestione degli Pneumatici Fuori Uso (PFU), ente istituito dal Ministero dell’Ambiente presso l’Aci – Automobile Club d’Italia, come soggetto abilitato alla gestione degli PFU provenienti da autodemolizione, diventando così una delle realtà più importanti della green economy italiana. In trent’anni di attività Cobat ha gestito più di 5 milioni di tonnellate di rifiuti – 20 volte il peso del Colosseo – di batterie esauste, RAEE e pneumatici fuori uso. Solo nel 2017 sono state oltre 140.000 le tonnellate di prodotti tecnologici trasformati in nuove risorse. Attraverso un network logistico e di impianti diffusi in modo capillare sul territorio nazionale, il Consorzio riesce a garantire un servizio efficiente di raccolta, stoccaggio e avvio al riciclo di qualsiasi tipologia di rifiuto, ottimizzando i costi e abbattendo le emissioni in atmosfera con ritiri “a chilometro zero”.
Sono oltre 70 i punti Cobat, vale a dire aziende autorizzate alla raccolta e allo stoccaggio degli scarti e selezionate dal Consorzio, a cui si aggiungono 24 impianti di recupero e trattamento partner, distribuiti in modo omogeneo in tutta Italia. In questo modo Cobat è in grado di garantire i più alti standard qualitativi a ogni latitudine, con un servizio tagliato su misura delle esigenze logistiche e organizzative di ogni impresa. Un vero e proprio sistema sviluppato grazie all’esperienza accumulata nel corso degli anni e che ha visto un ulteriore traguardo nella creazione di tre ulteriori realtà specifiche all’interno dell’Universo Cobat per avvicinare nel modo migliore lo strumento tecnico consortile alle esigenze dettate dalle nuove normative europee sulla circular economy e sulla responsabilità estesa del produttore.
Cobat RIPA rappresenta il più importante consorzio italiano per la raccolta e il riciclo di pile e accumulatori esausti: consorzio di diritto privato, senza scopo di lucro, coerente alle disposizioni di legge imposte ai Sistemi Collettivi, è un sistema di raccolta e riciclo accreditato al Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA). Gestisce oltre la metà delle pile e degli accumulatori immessi al consumo nel nostro Paese. Cobat RAEE è invece il consorzio per la raccolta e il riciclo dei rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE), inclusi i moduli fotovoltaici; alla stregua di Cobat RIPA è un consorzio di diritto privato, senza scopo di lucro, e costituisce un sistema di raccolta e riciclo accreditato al Centro di Coordinamento RAEE (CDCRAEE).
Cobat TYRE, infine, è una società consortile, regolamentata dal decreto ministeriale n. 82 dell’11 aprile 2011, per la raccolta e il riciclo degli pneumatici fuori uso, che si avvale dell’esperienza trentennale di Cobat nella gestione del fine vita di questa tipologia di prodotti. Parallelamente a queste tre novità, Cobat ha inoltre promosso la nascita del nuovo consorzio Cogepir nato per la gestione del fine vita dei fuochi di segnalazione e pirotecnici.