Muletti Dappertutto mette a disposizione il proprio portale per diffondere i passaggi da seguire nel caso in cui si entri in contatto con un positivo
Troppe informazioni, spesso decontestualizzate, fanno perdere quelle che invece risultano fondamentali per arginare un problema. Nel caso dell’emergenza pandemica da Covid-19 è facile mancare di lucidità, specie se non si ha disposizione un vademecum da seguire nel caso in cui si entri a contatto con un positivo. Per questo motivo, Muletti Dappertutto ha scelto di dedicare il proprio spazio sul web a questa tematica con un schema riassuntivo, disponibile anche in versione scaricabile, cliccando qui.
Isolamento e quarantena: quale la differenza?
Si parla spesso di quarantena e di isolamento, utilizzando talvolta questi termini come se fossero sinonimi. In realtà, come specificato nella circolare del ministero della Salute del 12 ottobre 2020, con isolamento ci “si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione”. Diverso il caso della quarantena, che riguarda la “restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi”.
Dopo questa precisazione, vediamo insieme le procedure da seguire divise per tipologia di contatto e gravità dei sintomi.
Contatto indiretto con un positivo
È il caso in cui si entri in contatto ravvicinato con una persona che ha strettamente avuto a che fare con un positivo. In questa fase, non si deve fare nulla di particolare, se non continuare a rispettare le raccomandazioni generali, a meno che l’individuo con cui si è entrato in contatto non diventi, durante la sua quarantena preventiva, positivo.
Contatto diretto con un positivo – assenza di sintomi
Nel caso in cui non si siano manifestati i sintomi, si deve rimanere in quarantena per 14 giorni e solo dopo il decimo giorno è possibile effettuare un test antigenico o molecolare che attesti la negatività al Covid-19, per dare così il tempo al virus di palesarsi (quarantena di 14 giorni oppure quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno).
Contatto diretto con un positivo – presenza di sintomi
Si può riprendere la vita di sempre solo se dopo la quarantena di 14 giorni o 10 giorni è stato effettuato un tampone che attesti la negatività al Covid-19. Se il tampone risulta positivo si passa dall’essere un contatto a un caso.
Caso positivo senza sintomi
Si parla di casi asintomatici: la vita può riprendere normalmente solo se dopo almeno 10 giorni di isolamento il test molecolare risulta negativo (10 giorni più test).
Caso positivo con sintomi
Dopo almeno 10 giorni di isolamento dalla prima comparsa dei sintomi e 3 giorni senza presentarli si può effettuare un tampone che, se negativo, permette alla persona di rientrare in comunità (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi, più test).
Quando la positività al Covid-19 persiste
Se dopo i vari tamponi si continua a non avere un responso negativo, pur essendo guariti da tutti i sintomi importanti – escludendo la mancanza di gusto e olfatto, i quali possono essere riacquistati anche dopo diverso tempo -, la ripresa della vita di sempre può avvenire dopo 21 giorni di isolamento e solo se autorizzata dalle autorità sanitarie.
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