Nati da una collaborazione tra l’Ufficio Studi della Federazione, docenti universitari e commissioni marketing delle associazioni, i Libri Bianchi di ANIMA sono report di ricerca che analizzano nel dettaglio i diversi comparti della meccanica italiana. La nuova edizione è incentrata sui Sistemi Intralogistici e con la sua pubblicazione vengono coperti tutti i sottosettori della Federazione ANIMA. A raccontarla è Paolo Galloso, responsabile dell’Ufficio Studi.
Come descrivereste il Libro Bianco dei Sistemi Intralogistici ai non addetti ai lavori?
Faccio un passo indietro rispetto a questa domanda e vi racconto così come sono nate le idee dei Libri bianchi in tutti i settori della Federazione ANIMA. L’obiettivo era quello di conoscere il settore sulla base della combinazione prodotto-mercato, aggiungendo un dettaglio in più rispetto alla sola classificazione per codici ATECO: uno degli strumenti più adatti a descrivere il perimetro di aziende operanti in questi microsettori, ma non completo.
L’Ufficio Studi ha messo in pista una metodologia di analisi coinvolgendo sia il comitato scientifico di ricercatori e docenti di diverse università italiane e straniere, sia chi opera realmente sul mercato, ovvero le commissioni marketing delle associazioni e i referenti commerciali in collaborazione con INTRALOGISTICA ITALIA. Questa combinazione ci ha permesso di raggiungere un grado di dettaglio maggiore nella definizione del settore, riportando esattamente i prodotti e le tecnologie che le aziende analizzate producono. Quindi, il vantaggio che un non addetto ai lavori ha nel leggere il Libro Bianco è esattamente quello che si trova nel primo capitolo: intuire perfettamente il dimensionamento del mercato e individuare quali sono le aziende che offrono quei servizi o tecnologie.
Torniamo alle origini. Qual è stata la necessità che vi ha spinto a creare questa analisi?
Fornire uno strumento conoscitivo del settore per orientarsi nel mercato. Quando siamo entrati nell’Ufficio Studi di ANIMA, nessuno riusciva a dare un numero certo delle aziende appartenenti a un determinato comparto perché non sempre il codice ATECO che identifica una azienda rispecchia a pieno quello che l’azienda fa. Abbiamo unito il nostro sguardo analitico di ricercatori con quello di chi è parte del comparto e lo vive giorno per giorno. Ci sono settori che hanno bisogno di più informazioni sull’export perché orientati verso quella direzione, altri che puntano invece su determinate tecnologie: la ricerca viene composta in base alle necessità del mercato.
Ci sono novità particolari nell’edizione del 2022 del Libro Bianco?
Questa è la prima versione dedicata ai sistemi intralogistici, qualche anno fa abbiamo lavorato sul mondo dei carrelli, sollevamento e scaffalature. Con questa pubblicazione abbiamo chiuso le ricerche nel campo di AISEM, coprendo tutti i sottosettori della Federazione. Infatti, fino a qualche tempo fa, questo comparto non faceva parte delle associazioni ma ora che si è costituito il gruppo è emersa l’esigenza di fare un Libro bianco per la ricerca usando la stessa metodologia utilizzata per gli altri settori.
Quanto tempo vi è servito per realizzare la ricerca?
Ci sono voluti nove mesi per fare un’analisi di tale portata; in genere i tempi si aggirano intorno ai sei e i dodici mesi in cui sono compresi incontri, input, output e condivisione, ma dipende dal settore e dalla collaborazione delle aziende. Inoltre, i lavori si sono svolti in un periodo particolare, durante la pandemia, quindi gran parte della ricerca si è svolta via telematica ma in un contesto diverso avremmo impiegato lo stesso tempo. La presenza è importante, infatti almeno per la prima parte di impostazione del lavoro incontrarsi di persona è utile.
Quali sono gli aspetti più importanti? C’è qualcosa che vi sta particolarmente a cuore di questa edizione?
Sicuramente il tema della sostenibilità è tra i punti fondamentali, come questa impatterà sui sistemi di produzione dei settori industriali rappresentati in ANIMA.
Molte aziende hanno in essere parecchie attività in tal senso e questo settore, in particolare, è molto attento agli obiettivi dell’agenda 2030 dell’ONU. In generale c’è una buona rispondenza a queste tematiche e il motivo è molto semplice: spesso i produttori vendono alle catene dei ‘big’, che hanno supply chain sostenibili, quindi per continuare a essere fornitori devono per forza adattarsi a questo schema.
State già lavorando alla nuova edizione? Avete progetti futuri in programma di cui potete accennare qualcosa?
Solitamente gli aggiornamenti li prevediamo biennali perché queste ricerche sono abbastanza corpose, mentre l’analisi degli indicatori avviene su base quinquennale. Per quanto riguarda i progetti futuri, rincontreremo la commissione marketing per un’analisi della prima stesura e da lì decideremo quali saranno gli obiettivi di ricerca su cui focalizzarsi per la nuova edizione ma, per il momento, ci godiamo il successo.
Discorso a parte per la sostenibilità, sicuramente è un tema che continueremo a trattare attraverso i tavoli tematici che si occuperanno di questi obiettivi. Stiamo ragionando sulla realizzazione di task call più ristrette, così da poter supportare e guidare le aziende su questo cammino.
Come è possibile acquistare il Libro Bianco?
Per i soci AISEM è gratuito mentre per gli esterni è a pagamento. Scrivendo all’indirizzo e-mail aisem@anima.it si potranno ricevere tutte le informazioni necessarie per l’acquisto.