La psicologa Dionisia Valentina Deplanu spiega come proteggere il proprio benessere psicologico quando si riveste un ruolo decisionale in un’attività
Dopo l’approfondimento del numero precedente sulla correlazione tra lavoro e benessere psicologico dei dipendenti delle aziende italiane, in questo articolo, con il supporto della psicologa Dionisia Valentina Deplanu, verrà analizzata la sfera imprenditoriale e lo stress che ne può derivare.
Iniziamo con alcune nozioni di base, come possiamo definire lo “stress lavoro-correlato”?
Lo stress è un meccanismo di reazione che il nostro corpo mette in atto quando si sente minacciato: si attiva in seguito alla percezione della paura o al sentore di un pericolo; è la stessa sensazione che ha aiutato i nostri antenati a sopravvivere, ad esempio, a un animale pericoloso. Nella modernità, è piuttosto raro che le giornate vengano minacciate da un predatore, ma allo stesso modo ci troviamo ad affrontare continuamente situazioni stressanti nella vita privata e in quella lavorativa. Queste situazioni di squilibrio, in cui magari si devono affrontare carichi irragionevoli o transazioni ad alto rischio, in psicologia vengono definite stressor e possono avere due tipi di risposta: l’eustress, ovvero la condizione positiva in cui l’organismo ritrova tono e vitalità grazie alla produzione di catecolamine – adrenalina e noradrenalina – e all’attivazione degli ormoni corticosteroidi; il distress, stato negativo in cui si verifica un abbassamento delle difese immunitarie e iniziano a presentarsi importanti campanelli di allarme come ansia, tensione e insonnia.
Lo stress da lavoro, che nei casi patologici diventa burn-out, è quella sensazione di sovraccarico, tristezza, insoddisfazione, frustrazione e mancanza di controllo sulla propria carriera. La percezione è quella di sentirsi responsabili per troppe cose e che queste stiano sfuggendo di mano.
Come si presenta questa condizione nella sfera imprenditoriale?
Potenzialmente chiunque è a rischio burn-out, chi sceglie di diventare imprenditore o imprenditrice potrebbe esserne maggiormente esposto rispetto a un dipendente, sia per caratteristiche intrinseche dell’individuo, sia per le peculiarità specifiche del gestire un’impresa.
Quando si è a capo di un’azienda si potrebbe avere la sensazione di non staccare mai dal lavoro: tanti arrivano a pensare in maniera ossessiva alla propria attività, finendo per trascurare la salute, l’aspetto, lo svago e i rapporti personali. Spesso, l’imprenditore si identifica in toto con l’impresa e con i suoi risultati, percependo i successi della società come propri.

Quali sono le conseguenze dello stress lavoro – correlato sul corpo e sulla mente?
Un breve periodo di stress non è da considerare sempre problematico, anzi, a volte è necessario proprio per spingerci a compiere quell’azione o passo importante che non abbiamo
avuto il coraggio o la voglia di fare prima. Al contrario, gli effetti possono avere un enorme impatto sulla salute se portati avanti nel lungo periodo.
Il corpo, se sottoposto ad alti livelli di stress può manifestare: innalzamento della pressione, abbassamento delle difese immunitarie, problemi di digestione, pessima qualità del sonno, insorgenza di patologie varie ( es. ulcera, emicrania, cefalea, disturbi cardiovascolari, ecc.). Lunghi periodi di stress possono anche avere un enorme impatto negativo sulla mente comportando diminuzione della memoria, stanchezza, esaurimento, resistenza al cambiamento, depressione; emozioni come apatia, nervosismo, irrequietezza, rabbia, risentimento; sentimenti negativi verso la propria persona come scarsa stima di sé, senso di colpa e sensazione di fallimento.
Come si può vincere lo stress da lavoro?
Ci sono quattro strategie che mi sento di consigliare per trovare maggiore equilibrio, ma è sempre bene considerare l’intervento di un professionista se la situazione dovesse diventare troppo
opprimente.
1. Organizza una lista di cose da fare nella tua giornata lavorativa: scegli al massimo tre attività impegnative e tre più leggere da intervallare, individuando il momento in cui senti di avere più lucidità, ad esempio la mattina, per completare quelle più massicce.
2. Sii pronto ad affrontare gli imprevisti: non sempre le cose vanno come sono state pianificate, allenati al problem solving per riadattare nel più breve tempo possibile i tuoi piani.
3. Impara a dire di no: evita di aggravare il tuo programma già carico. Stabilisci delle priorità distinguendo ciò che è urgente e ciò che non lo è. Se pensi che tutto sia impellente, la tua
salute lo è molto di più.
4. Delega: circondati di collaboratori fidati e professionali a cui appoggiarti per bilanciare il carico di lavoro. La regola di Pareto implica che l’80 per cento dei risultati provenga solo dal 20 per cento degli input, individua quelle attività che comportano la maggior parte delle tue entrate e quelle che sono meno profittevoli; concentrati sul quel 20 per cento e delega il resto al tuo team.