Cercare di vedere il bene anche in un avvenimento doloroso, che rivoluziona totalmente la propria vita. È quanto sta facendo Vittorio Pisano con l’associazione “Giulia e Alessia sempre con noi”, nata in ricordo delle due figlie prematuramente scomparse in un incidente il 31 luglio 2022. A raccontare del prezioso insegnamento del “Fare un po’ di bene ogni giorno per non sprecare il tempo che ci viene donato” sono le parole dello stesso Vittorio.
Come nasce l’associazione “Giulia e Alessia sempre con noi”?
L’associazione nasce dalla mia volontà di tenere in vita, aiutando le persone, il ricordo di mie figlie, cercando con questo di trovare un senso a quanto è successo lo scorso anno. È formata da persone senza esperienza diretta nel volontariato, ma che hanno deciso di donare parte del proprio tempo e delle energie agli altri. Attraverso l’associazione proviamo a supportare i ragazzi, così come erano Giulia e Alessia, dando una mano sia a quelli in difficoltà, che hanno bisogno di attenzioni in più, ma anche a coloro che vorrebbero realizzare i propri sogni ma non hanno i mezzi per farlo.
Sono piccoli gesti, come può essere l’acquisto di palloni da pallavolo o macchinari che agevolano gli studenti nel mettere in pratica quanto appreso sui libri, che però aiutano qualcuno a stare meglio. Spesso si pensa che “fare del bene” si traduca in gesti eclatanti, noi ci siamo convinti che non sia così. “Fare un po’ di bene ogni giorno per non sprecare il tempo che ci viene donato” è un prezioso insegnamento che ci ricorda come quotidianamente possiamo fare qualcosa, che non si traduce solo in qualcosa di materiale, ma anche semplicemente nel prestare attenzione a chi abbiamo vicino, ascoltando, facendo domande e calandosi nei suoi panni.
Siamo alla costante ricerca di “emulatori”! Ecco perché raccontiamo attraverso i social o i mezzi di comunicazione le nostre azioni, poiché ci piacerebbe essere d’ispirazione per altri che vedendo quanto noi dell’associazione – che siamo, passatemi il termine, persone “normali” – facciamo, capiscano che non si tratta di azioni complicate o straordinarie, ma di gesti alla portata di tutti. E, non mi stancherò mai di dirlo, il bene supporta sì chi lo riceve, ma soprattutto fa stare meglio chi lo fa.
Aiutare i ragazzi ma non solo: quali altri obiettivi ha l’associazione?
Come dice il nostro statuto, le finalità sono solidaristiche: cerchiamo di sensibilizzare, trasferire e promuovere occupandoci delle persone che hanno necessità, le più diverse. Da quelle formative a quelle più prettamente “quotidiane”, come regalare la spesa a chi vive un momento di difficoltà, impegnarci per gli sfollati della Romagna o, ricollegandomi ai gesti piccoli ma che possono fare la differenza, trascorrere tempo con chi ha bisogno di scambiare due chiacchiere.
Ciascuno di noi può fare tanto nei modi più svariati e impensati. Offrire un bicchiere d’acqua a una persona che ha sete e al momento non può pagarlo perché magari vittima di un borseggiatore, non voltare la faccia se si vede qualcuno in difficoltà, rifugiandosi nella presunzione sbagliata che tanto sarà un altro a occuparsene. Troppo spesso capita che “l’altro” non arrivi mai. Uno dei nostri obiettivi è sensibilizzare le persone sulle conseguenze delle azioni, così da aiutare a capire, identificare e, di conseguenza, evitare i comportamenti a rischio.
Ci stiamo facendo promotori di incontri che vedono in prima linea non solo i ragazzi, ma anche i genitori di questi giovani che, spesso, presi dai mille impegni quotidiani, perdono un po’ la bussola e la capacità di dialogare con efficacia. Attraverso progetti di supporto vogliamo anche contrastare le situazioni di disagio e marginalità sociale.
Tra gli obiettivi c’è sensibilizzare sul peso non solo dei gesti, ma anche delle parole. Cosa state facendo in questo senso?
Tra gli argomenti affrontati negli incontri che stiamo promuovendo in diverse parti d’Italia c’è anche il mondo in cui vengono utilizzate le parole, sia nella comunicazione su internet, sia nella vita offline. Il cyberbullismo è un argomento su cui occorre ragionare sensibilizzando le persone – bambini, così come ragazzi, così come adulti – sul potere della parola e su quanto un termine possa ferire, anche pesantemente, il destinatario dell’epiteto.
Gli hater, che scrivono gettando fango per il semplice gusto di offendere, probabilmente avranno vita lunga, ma parlarne aiuta sotto diversi aspetti: innanzitutto a fare sentire meno solo e isolato chi ne è vittima, in secondo luogo a conoscere e riconoscere questi modus operandi negativi così da “sminarli”, facendogli perdere valore. Anche in questo caso è molto importante cogliere i segnali e non voltare la faccia pensando che, visto che non siamo noi le vittime, possiamo girarci e fare finta di nulla o, peggio ancora, supportare – direttamente o indirettamente – i carnefici.
Ultimo punto su cui vorrei porre l’attenzione è come alcune volte, per quanto possa sembrare strano, non ci sia accorga di essere carnefici e degli effetti delle nostre parole: realizzare incontri di questo tipo, a cui partecipano esperti come quelli della polizia, “obbliga” a pensare. Con le parole sensibilizziamo, promuoviamo e trasferiamo, in ogni campo della vita quotidiana, i corretti comportamenti.
“Guardando il mondo con gli occhi di…”: come lo vedono i giovani artisti?
Si tratta di una iniziativa artistica che ha visto noi dell’associazione al fianco della scuola secondaria di primo grado G. Gozzadini di Castenaso (Bologna), nata per ricordare Giulia e Alessia, che di quell’istituto sono state alunne. È stata intitolata “Guardando il mondo con gli occhi di” per permettere ai piccoli partecipanti di raccontare il mondo per mezzo di infiniti modi: tramite gli occhi di un animale, di una persona o dal punto di vista di un oggetto, ma anche attraverso un sentimento di amore, di amicizia di solidarietà etc.
Così come sono infinite le prospettive attraverso cui vedere il mondo, sono stati tanti i modi in cui è stato possibile fare questo racconto: foto, video, canzoni, poesie ma anche collage, tecniche pittoriche, grafiche o miste. L’iniziativa ha visto numerosi partecipanti, si poteva aderire sia singolarmente, sia in un gruppo composto da massimo 3 persone, e abbiamo ricevuto 81 disegni: tutti hanno ricevuto un piccolo ricordo di questa giornata speciale e poi abbiamo selezionato le quattro opere che, tra tutte, ci hanno emozionato di più.
È stata una iniziativa che ci ha trasmesso l’eccezionale forza e unione che caratterizza questi ragazzi, sempre disponibili e partecipi. Un grazie va anche alla scuola, agli insegnanti e all’amministrazione comunale di Castenaso che non hanno fatto mancare il loro sostegno.
Come possiamo conoscere e sostenere le vostre attività?
Aiutare l’associazione è facile e si può fare in diversi modi: in primis con un bonifico, attraverso cui ciascuno di noi può donare una somma a suo piacere. In secondo luogo, ci si può iscrivere a “Giulia e Alessia sempre con noi” diventandone soci. La quota associativa è di 10 euro, una cifra alla portata di quante più tasche possibile per permettere a tante persone, gocce di un mare più grande, di sentirsi parte del progetto.
E anche in questo caso ci piacerebbe ci fosse un effetto “emulatori”: sapere che qualcuno che conosciamo ha aderito – e, soprattutto, in maniera così semplice – può spingere altri a fare lo stesso, adottando l’iniziativa. Diventare socio non obbliga a impegnarsi in prima persona nelle attività, ma potrebbe essere l’occasione che ci fa vedere la nostra vita con occhi diversi, spingendoci a metterci in gioco e compiere i piccoli e grandi gesti che cambiano e migliorano la vita di chi li fa e di chi li riceve.
Un ulteriore modo per aiutare “Giulia e Alessia sempre con noi” è destinando il 5×1000 in fase di dichiarazione dei redditi: si inserisce il CF dell’associazione, ossia n. 91452530370. È possibile restare aggiornati sulle attività attraverso diversi canali: il sito internet www.giuliaealessia.it, attraverso cui è possibile conoscere al meglio l’associazione, leggendo lo statuto, la nostra mission, conoscendoci. Un modo per raggiungere rapidamente una platea ancora più grande sono i social: ci trovate su Facebook e Instagram.
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